BOVINE

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Tutte le bovine il cui latte diventa Parmigiano Reggiano vivono all’interno della zona di produzione e sono alimentate nel rispetto di un rigido regolamento che vieta l’uso di foraggi fermentati o insilati e predilige i foraggi freschi e affienati ottenuti da prati stabili polifiti.
Il menu delle vacche della media Val d’Enza è composto ogni giorno da 14/18 kg di foraggio – fieno ed erba fresca verde – di cui 10/12 kg da prati stabili e 4/8 kg da erba medica (più un ulteriore 3/10 kg di mangime vegetale).

Dove sono le differenze?

L’alta percentuale di foraggio da prati stabili con il quale si alimentano le bovine, fa si che il Parmigiano Reggiano che ne deriva abbia caratteristiche organolettiche e nutrizionali distintive.
Oltre alla maggiore complessità e intensità di profumi, aromi e sapori, si riscontra a beneficio della salute una minore presenza di grassi saturi e una maggiore di grassi insaturi, Omega 3, Acido Linoleico Coniugato.

Filiera corta

Oltre all’alimentazione di qualità, la distintività del latte è data anche dalle varie razze bovine utilizzate, ciascuna con le sue tipicità: frisona italiana, bruna, bianca modenese, rossa reggiana.
Le oltre ventinove mila bovine da latte della media Val d’Enza sono allevate con cura in strutture qualificate, anche monitorate da veterinari del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano, perché sia garantito loro un alto livello di benessere animale.

La loro mungitura avviene due volte al giorno e il latte entro due ore è in caseificio per la lavorazione.