Biodiversità, la vera ricchezza
La media Val d’Enza è un ristretto territorio delle province di Parma e Reggio Emilia dove i terreni, grazie al conoide del torrente Enza, hanno caratteristiche uniche che permettono la coltivazione di erbe antiche e foraggi, ricchi di proprietà nutritive distintive per l’alimentazione delle vacche da latte.
Un menù di erbe e fieno completo e variegato per ottenere un latte speciale, quello necessario alla produzione del Parmigiano Reggiano PRIMO.
Prati stabili
Anche per il Parmigiano Reggiano possiamo parlare di “terroir” (nella sua completa accezione) e a maggior ragione in media Val d’Enza, dove da mille anni si fa questo formaggio.
Qui il terreno è costituito da materiale alluvionale, ghiaioso e sabbioso, drenante e caratterizzato da prati antichissimi: i prati stabili.
I prati stabili sono a vegetazione spontanea da moltissimo tempo, anche centinaia di anni, non subiscono interventi di aratura o dissodamento e sono mantenuti solo attraverso lo sfalcio e la concimazione.
Per questo contribuiscono all’aumento di fertilità del suolo e al contenimento delle emissioni di anidride carbonica in aria, svolgendo un importante ruolo di sostenibilità ambientale.
Meccanismi naturali e una rete di canalizzazione dell’acqua, secolare in questa zona, consentono l’autorigenerazione delle oltre cento varietà erbacee presenti.
Proprio la biodiversità vegetale di queste erbe con differenti proprietà nutritive le rende un alimento ideale per le bovine. Somministrate ancora “verdi”, contengono molecole, vitamine, proteine e grassi che si trasmettono al latte e dal latte al formaggio.
La qualità dei foraggi e conseguentemente del latte, consente la lunga, lenta e naturale stagionatura di queste forme e gli conferisce caratteristiche sensoriali e nutrizionali distintive.